Ardecore - 996. Le canzoni di G. G. Belli

20.00

Libro di formato 15x21, pp. 140, con intr. di Marcello Teodonio, gli spartiti delle musiche corredate da splendide tavole illustrative, e un QRCode con il doppio album 996.

Intenzionato a “lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma”, nei Sonetti romaneschi Giuseppe Gioachino Belli tratteggiava l’immagine di una società che non sarebbe più stata la stessa, quella della Roma ottocentesca, papalina e preunitaria. Nel succedersi di disparati registri stilistici procedeva così alla demistificazione del potere e dei suoi strumenti di dominio ma, allo stesso tempo, denunciava il comportamento di un popolo che non si ribellava a norme e valori imposti dall’alto.

Con il pensiero rivolto ai nostri giorni, egualmente sospesi nell’incerta attesa di qualche cambiamento, gli Ardecore hanno ricavato, da trenta sonetti del Belli, ventotto canzoni che esaltano le atmosfere e i temi di quei versi con le sonorità, cangianti e diverse, che ne sono scaturite. Quel 996, assunto come acronimo e maschera dal poeta per esprimere più liberamente il proprio pensiero, nelle loro canzoni si trasforma però in un concetto diverso che, contrapponendo il quotidiano e il visibile allo spirituale e a ciò che non è tangibile, proprio a Roma trova la sua massima espressione con il Giano bifronte o anche il leggendario Mithra che domina sull’animalità. Nell’intreccio tra motivi contrastanti, si delinea così uno spaccato di grande efficacia in cui l’irriverente sberleffo verso i disordini del mondo si alterna a dolenti meditazioni sul destino dell’uomo.

Con l’introduzione e lo sguardo critico di Marcello Teodonio, i testi delle canzoni con le trascrizioni delle musiche, le splendide tavole illustrative di Marcello Crescenzi, Claudio Elias Scialabba, Scarful e Ludovica Valori e un QR code con il doppio album, 996. Le canzoni di Giuseppe Gioachino Belli, in uscita per Tempesta Dischi/Believe, sulle principali piattaforme digitali.