Mr. Island - Tropical Sound Machine
L’esordio di MR. ISLAND nasce dall’esigenza di creare musica elettronica calda. Lorenzo Commisso, ovvero Mr. Island, artista multimediale specializzato in sound art, racconta: «Da molti anni e con diversi gruppi sto cercando di raggiungere questo obiettivo. Ho lavorato in gruppi come Ricciobianco, Il Moro e il Quasi Biondo, OK NO, Papiers Collés e Colora. In particolare, ho conosciuto la cumbia come genere grazie ad Adan Valecillo, un artista hondureño che esponeva alla Biennale ed era ospite alla Bevilacqua La Masa a Venezia durante il mio stesso periodo di residenza nel 2013. L’approfondimento del genere è arrivato in seguito grazie all’amicizia con Davide Toffolo, che ha curato la produzione di TROPICAL SOUND MACHINE, il mio primo album come Mr. Island».
L’interesse di Mr. Island per la cumbia arriva dalla similitudine del sound colombiano
con il suono emesso dalla cicala. «Mi affascinano le metamorfosi sonore degli ibridi tra
natura e strumento musicale o tra natura e voce, come avviene per esempio nella musica tiki, quando vengono imitati i versi degli animali per costruire la melodia centrale del brano. Credo che questa fascinazione per l’idea di imitazione e mimesi possa essere collegata agli strumenti che utilizzo per comporre, come il campionatore fra gli altri, che riesce a copiare qualsiasi altro suono».
Tropical Sound Machine, esordio di Mr. Island, nasce proprio dall’idea di
sovrapposizione di suoni. «Mi interessa tutto quello che ha a che fare con il post internet in arte, che tendenzialmente è una sovrapposizione delle varie pagine che apriamo quotidianamente nei nostri dispositivi. I brani di Tropical Sound Machine assomigliano proprio alla sovrapposizione delle pagine che abbiamo continuamente davanti agli occhi mentre osserviamo il monitor. In questo caso mi piace pensare all’idea di un viaggio antropologico virtuale, che si serve di google maps per visitare paesi esotici, templi maledetti e spiagge tropicali».